Il celebre poeta portoghese Fernando Pessoa diceva: ‘’La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’’. L’incontro con Lisbona, in effetti, non era previsto. Quando a febbraio del 2014 mi sono trovato al bivio tra scegliere se continuare gli studi in letteratura o mollare tutto e trasferirmi in Portogallo, qualcosa mi ha detto di sperimentare. Nel giro di qualche giorno ho prenotato il volo di sola andata per Lisbona senza sapere che quella esperienza mi avrebbe cambiato la vita per sempre.
In valigia lo stretto necessario: t-shirt, pantaloncini e qualche grammatica portoghese che non guasta mai. Atterrato a Lisbona alle 16, prendo la metropolitana e in circa 45 minuti mi trovo alla fermata di “Baixa-Chiado”, a poche centinaia di metri da quella che poi diventerà la mia seconda casa, nel quartiere più vivace della capitale: il Bairro Alto. Ricordo ancora quando, salendo gli scalini bui della metropolitana, sentivo in lontananza la voce di una cantante di Fado che accoglieva i turisti all’uscita della stazione.
Non accettava monete: ‘’Non ho bisogno di soldi, voglio solo farvi sentire a casa’’. Inutile dire, restai senza parole. Mi incammino verso l’appartamento, i coinquilini mi accolgono, era il primo giorno a Lisbona, ero a casa. L’impatto con Lisbona è stato a dir poco fantastico, il calore degli abitanti si manifesta già dal secondo giorno. Un ragazzo portoghese sui 20 anni si avvicina e vedendomi spaesato dentro il centro commerciale ‘’Armazéns do Chiado’’ mi chiede: ‘’Hai bisogno di fare la carta SIM?’’, ‘’Sì’’, ‘’Posso aiutarti?’’; rimasi interdetto, per quale motivo dovrebbe sprecare il suo tempo per uno dei tanti italiani disorientati in un grande magazzino? Mi sono fidato. Da quel giorno mi ha aiutato a sbrigare le noiose faccende burocratiche senza un secondo fine, solo per altruismo.
È questo che più mi ha colpito di Lisbona: la disponibilità e la cordialità dei suoi abitanti. Nei mesi trascorsi lavorando e frequentando corsi intensivi di portoghese, la voglia di scoprire e addentrarmi nel cuore della Città della luce e dei colori non è passata in secondo piano.
Se il calore degli abitanti vi stupirà fin dal primo giorno che metterete piede a Lisbona, la magia e il fascino della capitale non sarà da meno. Ecco qui alcuni semplici itinerari per scoprire la capitale con gli occhi di chi l’ha vissuta.
1° giorno: Le vie di Lisbona tra storia e movida

In qualsiasi zona alloggiate concedetevi una colazione da ‘’Sacolinha’’, appena fuori dalla fermata della metro ‘’Baixa-Chiado’’, offre i croissants e pasticcini più buoni della capitale. Frequentata principalmente dai locali, rappresenta un’ottima alternativa all’affollato e costoso Café ‘’A Brasileira’’, a pochi passi dal primo, è sommerso da turisti ad ogni ora della giornata. Scendete verso la ‘’Baixa’’ (città bassa) tramite Rua Garrett, via commerciale elegante piena di bar, ristoranti e negozi delle migliori marche. Agli appassionati della lettura non sfuggirà al numero 73 la Livraria Bertrand, fondata nel 1732 come punto d’incontro per artisti e intellettuali, è la libreria in attività più antica al mondo. Percorrendo la discesa, una lunga fila di persone aspetterà il proprio turno per salire sull’Elevador de Santa Justa, ascensore che vi condurrà su una terrazza dalla quale potrete ammirare una splendida vista della città alla modica cifra di 5 euro.
Se non avete troppo tempo da perdere non preoccupatevi, più avanti vi svelerò i punti panoramici più suggestivi e facilmente raggiungibili senza bisogno di mettere mano al portafogli.
Seguite la strada e vi troverete nel centro nevralgico della capitale: Piazza Dom Pedro IV (Rossio). Da qui potete decidere se svoltare a sinistra in direzione Avenida da Liberdade, l’elegante viale alberato considerato da molti gli ‘’Champs Èlysèes’’ portoghesi, o a destra, verso la maestosa Piazza del Commercio, passando al di sotto dell’arco trionfale di Rua Augusta. Di sera dirigetevi verso il Bairro Alto, il cuore pulsante della vita notturna Lisboeta, stracolma di ristorantini tipici e locali stravaganti dove il divertimento è assicurato.
2° giorno: L’anima della capitale e i panorami mozzafiato

Come ogni vero abitante di Lisbona che si rispetti iniziate la giornata con il delizioso Pastel de Nata, una crostatina di pasta sfoglia farcita di crema pasticcera alla famosa Manteigaria di Piazza Luis de Camões. A pochi passi dalla pasticceria fatevi spazio tra le fotocamere dei turisti per immortalare la funicolare più bella della città, l’Elevador da Bica, immagine simbolo della capitale lusitana.
Oggi andremo alla scoperta delle contraddizioni della città di Pessoa che fonde l’antico dei quartieri residenziali di epoca medievale a imponenti grattacieli avveniristici, dove convivono uomini d’affare in giacca e cravatta, commercianti di strada e lustrascarpe intenti ad attirare l’attenzione dei passanti.
La prima parte della giornata è dedicata alla visita dell’area moderna costruita per l’Esposizione Universale del 1998. Linea rossa, fermata Oriente. La stazione high-tech realizzata in vetro e acciaio è l’ennesimo capolavoro ingegneristico dell’architetto spagnolo Calatrava. Superate il centro commerciale e vi troverete al Parco delle Nazioni. Qui si susseguono le più belle strutture architettoniche di recente costruzione: il Ponte Vasco da Gama, con i suoi 17,2 km, è il più lungo d’Europa; il futuristico Padiglione Atlantico dove si è tenuto qualche giorno fa il Web Summit, la conferenza tecnologica più importante al mondo e l’Oceanario, uno degli acquari marini più grandi d’Europa. Se siete stanchi lasciatevi trasportare dalla funivia Teleférico, un modo rilassante per godersi la vista su giardini e moli che circondano l’intero parco.
Per conoscere l’anima vera della capitale, l’unica area sopravvissuta al violento terremoto del 1755 che ha spazzato via l’intera città, fermate a Martim Moniz. Ai piedi della collina è obbligatoria la visita ai quartieri più antichi e caratteristici: Alfama e Mouraria. Qui la vita scorre esattamente come in passato e per scoprirla non resta che perdervi nei vicoli stretti e nelle ripide scalinate, tra bambini che giocano nelle piazze e famiglie che cucinano il pesce nei barbecue all’aperto. Accedete al quartiere dalla pittoresca Travessa da Madalena, vicolo ricoperto da graffiti e opere dei migliori artisti di strada locali. Fermatevi in una delle tipiche tascas (trattorie) per assaggiare i tradizionali petiscos (antipasti) o l’immancabile bacalhau (baccalà). Passeggiando tra i vicoli passate da Largo do Trigueirinho: qui le pareti delle case vi racconteranno le storie degli abitanti che vivono al loro interno, una vera e propria mostra fotografica a cielo aperto ignota ai turisti. Salite i gradoni verso il Castelo de São Jorge, la fortezza moresca che domina i tetti della città, e sarete premiati da un panorama straordinario a 360 gradi. Verso il tramonto salite sull’Eletrico 28, il mitico tram giallo vi condurrà al Miradouro da Graça: una magnifica terrazza con una vista mozzafiato su tutta la città.
3° giorno: Gita lungo il Tago tra naviganti e scopritori

Il terzo giorno è dedicato alla scoperta della potenza commerciale e artistico-culturale della Lisbona del passato. Il quartiere di Belèm (Betlemme), raggiungibile via treno con direzione Cascais, ospita due monumenti principali: il Padrão dos Descobrimentos (Monumento agli Scopritori) costruito in onore degli esploratori portoghesi che partivano da qui alla volta del Nuovo Mondo e la Torre di Belém, torre di guardia in stile manuelino usata come deposito per le navi che facevano ritorno dai paesi lontani. Un must la visita al Mosteiro dos Jerónimos (Monastero dei Geronimiti), costruito dal Re Manuele I per celebrare il ritorno di Vasco da Gama dalle Indie. La leggenda narra che questo monastero sia stata costruito dove un tempo sorgeva una chiesa in cui Vasco da Gama e i suoi compagni si fermarono per pregare tutta la notte prima della partenza del viaggio che portò a una delle scoperte più importanti dell’umanità. Al tramonto godetevi la vista sul Tago e sul Ponte 25 de Abril al Miradouro de Santa Catarina, rimarrete incantati.
Questo è un semplice itinerario per chi intende visitare con gli occhi di un locale la capitale portoghese.
Il mio consiglio è sempre uno: perdetevi per ritrovarvi, è il modo migliore per scoprire. E chi ha visitato Lisbona lo sa, perché almeno una volta si è perso. E se al ritorno a casa avvertite una certa malinconia non vi preoccupate, è la saudade: quella nostalgia inappagata da un solo desiderio, ritornare.