Una terra dall’identità fortissima. Qui sono nate tra le tradizioni più radicate in Spagna, dal Flamenco alla Corrida. Una terra dai mille paesaggi, dalle calde acque delle coste mediterranee, alle alte vette della Sierra Nevada. Una terra dalle mille influenze, soprattutto quella araba che ha lasciato testimonianze straordinarie. L’Andalusia è una regione calda e passionale che colpisce per le sue tradizioni e stupisce per la sua modernità. A dispetto di chi pensa che ancora sia una sorta di “terzo mondo” d’Europa.
Una delle porte di questa regione è Malaga che possiede un aeroporto ben collegato con tutta l’Europa, anche grazie alle compagnie low-cost. Una volta messo piede nella “capitale della Costa del Sol” è d’obbligo una passeggiata nella splendida calle Larjos, la via dello shopping della città. Curata ed elegante, vi si affacciano dei bellissimi palazzi che la rendono molto suggestiva. Se la si percorre verso nord questa via sbocca nell’altrettanto elegante plaza de la Constituciòn, da dove ci si può infilare in un pittoresco vicolo, il pasaje de Chinitas, pieno di localini e ristoranti dall’atmosfera decisamente “andalusa”. In circa dieci minuti attraversiamo tutta calle Granada per godere di un altro splendido scorcio della città: questa volta ci troviamo in plaza de la Merced, una gigantesca area con al centro uno splendido obelisco neoclassico, eretto in memoria del generale Torrijos e dei suoi uomini a testimonianza del sacrificio compiuto in onore della patria nel 1831. Ma la principale attrazione di questo luogo è la casa natale di Pablo Picasso, uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo. Oggi l’abitazione è diventata un museo ed è la sede della fondazione Picasso, con un tributo alla vita e le opere del grande artista.

Partiamo alla volta di Granada, ma su questa strada, una tappa è d’obbligo a Nerja, una cittadina di 20 mila abitanti chiamata il “balcone d’Europa”. Questa località è posta su un promontorio dal quale si può ammirare uno splendido panorama. Attraverso una magnifica passeggiata lungo il bordo di una scogliera, si può godere di una visuale fantastica sul mare e sui bellissimi litorali che vi si affacciano. Altra attrazione di questi luoghi, sono le grotte di Nerja, un complesso che si estende per quasi 5 chilometri, dove si possono vedere degli splendidi dipinti rupestri risalenti a 20 mila anni fa circa, e anche la più grande stalagmite al mondo. Superata Nerja arriviamo finalmente a Granada. Una città che si può definire letteralmente un “ponte” tra Oriente e Occidente. E’ stata l’ultima capitale ad essere liberata dalla dominazione araba nel 1492, della quale conserva ancora delle evidenti e magnifiche testimonianze. Nel centro si possono ancora vedere numerosi edifici in stile nazari, i bagni arabi e il tortuoso quartiere moresco di Albaicìn. Ma la meraviglia di Granada e il suo monumento più famoso è senza dubbio l’Alhambra, una suggestiva fortezza araba, ricca di palazzi decorati e circondata dal verde. Decisamente frizzante e dinamica anche l’atmosfera che si respira in questa città: Granada vanta una vivace movida universitaria e numerose e partecipatissime manifestazione, sia religiose che laiche.
Per capire e “respirare” l’Andalusia, bisogna camminare per le vie di Cordoba, un’altra città dall’anima decisamente “araba”. Non a caso è stata a lungo la capitale del Califfato degli Omayyadi. Il suo centro storico è una fitta trama di vie strette, cortili e piazzette imbiancate a calce che culminano con la splendida cattedrale di Mezquita, un’antica moschea araba (sicuramente una delle più belle opere d’arte islamiche in Spagna), poi trasformata in bellissima cattedrale. D’obbligo anche la visita al quartiere ebraico della Juderia, con le caratteristiche viuzze, la sinagoga e le case con i balconi colmi di fiori.

E’ ora di riprendere il cammino sulla via di Siviglia, ma senza prima aver sostato per una visita a Carmona. Anche qui è imprescindibile una visita al suo splendido centro storico monumentale, con le immancabili muraglie e archi in stile arabo. Il culmine è rappresentato dall’Alcazar (il castello), un’imponente fortezza che domina il cuore della cittadina. Al suo interno si trova un bel cortile in stile moresco, archi e mattoni, colonne e decorazioni di piastrelle blu. Questo imponente edificio oggi è utilizzato come lussuoso albergo. Ma le origini di questa cittadina sono ben più remote, come dimostrano i resti della necropoli romana che si trova appena fuori dalla città. Il sito contiene più di 900 tombe scavate nella roccia risalenti al periodo a cavallo tra il II secolo a.C e il IV secolo d. C., spesso affrescate e con molte urne funerarie ancora intatte. Di fronte si trova un anfiteatro in parte scavato. Lasciamo Carmona e attraversiamo un ampio altopiano dove ad accompagnare la nostra vista troviamo distese di vigne e uliveti, sino alle porte di Siviglia. Ed è qui che si respira la vera “anima” di questa terra: nella città che è la “capitale” della regione. La vita in questa città incarna al 100% il famoso modo di vivere andaluso. Qui si possono gustare le “vere” tapas, il vino, la birra e assistere alle tradizionali corride o ad esibizioni dal vivo di passionali danze al ritmo del flamenco. E ovviamente anche Siviglia, da città simbolo dell’Andalusia, non poteva non presentare anche forti influenze arabe. In questo senso è emblematica la Cattedrale che pur essendo in stile gotico-rinascimentale nasce su un’antica moschea di cui mantiene la pianta originaria e, soprattutto ha mantenuto “La Giralda”, il minareto dell’antica moschea che fu convertito in un campanile. Oggi per la sua bellezza e la sua particolarità è considerato il simbolo della città. Ma non si può dire di esser stati a Siviglia senza aver visitato il Barrio de Santa Cruz, il vecchio quartiere ebraico. Un pittoresco dedalo di stradine, accompagnato dai muri bianchi delle case costruite nel tipico stile andaluso. Colpiscono soprattutto i famosi “azulejos”, le vivaci piastrelle di ceramica smaltata, le cui tecniche di realizzazione vennero introdotte dai Mori. L’atmosfera che si respira tra questi vicoli non lascia nessun dubbio: è qui che bisogna venire per scoprire l’essenza autentica di questa città.

Da Siviglia continua il nostro tour e il passaggio naturale è andare alla scoperta della parte dell’Andalusia più “profonda” e più meridionale. Ci spostiamo verso Jerez de la Frontera, conosciuta come la terra dello sherry, dei cavalli e del flamenco. Oltre alla visita del centro, dove è possibile ammirare bellissimi edifici del periodo arabo, come la fortezza moresca e altri edifici caratteristici come la Cattedrale del Salvador, le chiese di San Mateo e di San Lucas e i palazzi di Riquelme e Permantín. Ma una volta “sbarcati” in questa cittadina occorre assolutamente vedere una delle tante “bodegas de sherry”, il pregiato vino liquoroso originario proprio di Jerez (tanto che il suo nome spagnolo è proprio questo), dalla genesi antichissima e che da queste parti è una vera e propria istituzione. Una di queste è la cantina Domecq, una delle più antiche produttrici di vino, fondata nel 1730 da una famiglia franco-irlandese in un vecchio mulino del XVI secolo. Qui sarà possibile conoscere dettagliatamente il processo di produzione e degustare alcuni dei suoi vini più famosi. Dopo esserci portati a casa alcune bottiglie di “jerez”, proseguiamo la nostra avventura andalusa. Prossima fermata: Cadice. Famosa anche per essere stata la città di partenza di Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio per le Americhe, conserva un centro storico davvero unico. Si tratta, infatti, di una penisola allungata, unita alla terraferma solo da una strettissima lingua di terra. Il cuore antico di Cadice si trova proprio qui, all’interno di una splendida cinta di mura risalenti al XVIII° secolo. Scoprire questi scorci pittoreschi a piedi è un’esperienza assolutamente da provare. Tantissimi gli edifici nobiliari da vedere, come la Casa del Almirante e la Casa de las Cadenas. Ma i due must architettonici assolutamente da non perdere sono la Catedral Nueva e la Torre Tavira. La prima è sicuramente la costruzione più emblematica di Cadice, che si caratterizza per il suo condensato di stili che fonde il barocco e il neoclassico; la seconda è invece una delle 126 torri di avvistamento rimaste nella città, un’eredità dell’usanza dei mercanti del luogo che erano soliti costruire delle torri di guardia vicino alle loro case per sorvegliare i propri bastimenti.

Continuiamo il nostro viaggio nel profondo Sud spagnolo, arrivando in una delle città in assoluto più caratteristiche e pittoresche dell’Andalusia, Ronda. Chi non ha mai visto almeno una volta l’immagine del “Tajo”, la fenditura profonda più di 100 metri che separa il centro storico dalla città moderna? Questo borgo è arroccato su questa gola e il ponte che l’attraversa, il “puente Nuevo”, unisce la città e rappresenta un vero e proprio simbolo della cittadina. Da visitare anche la splendida plaza de los Toros, una delle più belle della Spagna. E’ un’arena costruita in stile neoclassico che può accogliere circa 6 mila spettatori. Altro luogo imperdibile di Ronda è Parroquia Santa María la Mayor, un’antica moschea su cui ora c’è la cattedrale di questa cittadina. Neanche a dirlo, il bel campanile della Cattedrale è stato costruito al posto del vecchio minareto. Lasciamo le splendide suggestioni di Ronda e ci dirigiamo verso il punto più meridionale della penisola iberica, dove l’Europa e l’Africa quasi si incontrano: Gibilterra. Qui andiamo subito a fare una visita panoramica con fermata a Europa Point, dove nelle giornate chiare lo sguardo spazia sino al Marocco e dove è ancora oggi è presente un faro che tutt’ora indica la giusta rotta alle imbarcazioni in navigazione. Successivamente ci spostiamo verso Upper Rock, con la presenza delle uniche scimmie semi-selvagge d’Europa e la grotta di St. Michael, una grotta naturale che durante il Neolitico fu usata come rifugio dagli uomini primitivi e che oggi viene utilizzata come suggestivo teatro di manifestazioni culturali come concerti ed opere teatrali.
Torniamo verso Malaga. Quella che è stata all’inizio del nostro viaggio la “porta” per scoprire questo meraviglioso angolo di mondo, diventa ora il nostro punto di partenza per lasciarlo. Ma mai dimenticheremo le suggestioni che ci ha regalato: questo magico e incredibile “incontro” tra Oriente e Occidente che mai in nessun luogo come in questo la Storia ha saputo realizzare. Lasciamo l’Andalusia, ma il pensiero va subito al ritorno.
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