Belle spiagge, ma non solo. Creta e Rodi non sono solo due isole grandi: sono soprattutto due “grandi” isole. In primis, per la loro storia. Una ha dato i natali alla civiltà minoica, una delle più importanti dell’Antichità, mentre l’altra era la sede di una delle sette meraviglie del mondo, il Colosso di Rodi. Basterebbe questo per capire la ricchezza culturale che queste due isole greche possono vantare. In realtà, hanno tantissimo altro da offrire, vista la grande eredità che il susseguirsi dei popoli che si sono avvicendati su queste terre le ha regalato. E allora scopriamo insieme queste due splendide isole, certamente molto diverse, ma accomunate da uno straordinario patrimonio storico-culturale.

Rodi, l’antica città del “Colosso”

Palazzo del Gran Maestro a Rodi

Era la prima immagine che si scorgeva lontana, all’orizzonte, quando i navigatori prendevano la rotta di Rodi. Il viso di Helios, dio del Sole, con una corona di raggi che parte dal capo. Il “Colosso” come era stato ribattezzato era di una bellezza straordinaria, tanto da essere considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. Un’ opera ciclopica che ben mostra quanto l’isola fosse importante e potente in quell’epoca. Quest’enorme statua era alta 32 metri e per la sua costruzione richiese ben 12 anni. I rodesi decisero di ergerla in onore del dio del Sole, appunto, per ringraziarlo della vittoria contro Demetrio I Poliorcete, uno dei successori di Alessandro Magno, che nel 305 a.C. tentò di conquistare la città. Questa meraviglia dell’ingegneria durò però “solo” 54 anni: un terribile terremoto la abbatté nel 226 a.C. , anche se il suo mito non smise mai di esistere e dura sino ai giorni nostri. Ma il ricco passato di questa città è strettamente legato anche alla presenza dei Crociati, prima conosciuti come Cavalieri ospedalieri di san Giovanni, poi come Cavalieri di Malta. Da quando nel 1309 l’isola passò nelle loro mani, cambiò fortemente i suoi connotati e assunse l’aspetto di una tipica città medievale sul modello europeo. Molto famoso di quel periodo è il palazzo del Gran Maestro, ma non mancano neanche altri edifici e i bagni pubblici. Le mura costruite dai cavalieri permisero alla città di resistere agli attacchi, anche se nel 1522 Rodi dovette capitolare sotto i colpi del grande esercito di Solimano il Magnifico. Da allora rimase sotto il contro dell’impero ottomano per quasi quattro secoli. Dopo il declino dell’impero ottomano, Rodi insieme alle altre isole del Dodecaneso venne assegnata all’Italia (1912-1945). In questo periodo Rodi e tutto l’arcipelago vengono fortemente “italianizzate”, tanto che ancora oggi nella cultura, nell’architettura e nelle usanze quotidiane si possono notare delle evidenti influenze.

Creta, tra storia e mito

Affresco di un grifone nel palazzo di Cnosso

Sembra quasi di vederlo il Minotauro sbuffare e scalciare furiosamente tra queste vie, mentre combatte senza esclusioni di colpi contro Teseo. Solo in un luogo magico come Cnosso, nel cuore di Creta, è possibile vivere la suggestione di essere “dentro” uno dei miti della Grecia Classica più celebri. Senza contare che questa città era il cuore pulsante della civiltà minoica, una delle più importanti della storia antica. Qui si trova il celebre palazzo di Cnosso, risalente al 2000 a.C, il più maestoso dei quattro palazzi dell’era minoica presenti a Creta. Nel periodo del suo massimo splendore copriva una superficie di 22.000 mq. Nella sua storia venne distrutto due volte: la prima a causa di una tremenda eruzione avvenuta nell’isola di Santorini nel 1700 a.C., la seconda a causa dell’attacco dei micenei nel 1450 a.C. Così come Rodi, anche Creta ha visto nei secoli l’avvicendarsi di popolazioni e culture diverse. In particolare turchi e veneziani sembrano aver lasciato un segno indelebile nell’isola e le città cretesi incarnano perfettamente questo “incrocio” tra Oriente e Occidente. Chania, una delle porte di Creta, viene chiamata la “Venezia cretese”. E tante sono le testimonianze che i secoli di dominazione veneziana hanno lasciato in questo centro: gli arsenali del porto, le piazzette e i vicoli, il monastero di San Francesco (attualmente museo archeologico) riportano alla mente l’architettura tipica della Serenissima. Rethymnon, invece, stupisce per il suo volto di “confine”. Nel centro storico l’atmosfera è decisamente “greca”, con quell’aria piacevolmente disordinata e chiassosa. Si possono passare ore e ore a girare tra i minareti, le fontane, i magnifici vicoli e i palazzi veneziani e turchi, testimoni di questa magnifica commistione tra culture e stili. E anche Heraklion, il cuore pulsante dell’Isola, non è da meno. Il porto Antico è protetto dalle possenti fortificazioni veneziane, il cui centro è Plateia Venizelou. Dal porto è visibile anche la splendida Rocca al mare, altra testimonianza della presenza dei veneziani nell’Isola.