Forse è la sua multiforme bellezza, così diversa da Nord a Sud. Oppure la sua storia e cultura millenaria, affascinante e ricca di sfaccettature. Sono tanti i fattori che possono spiegare il boom turistico della Spagna nel 2016 che stupisce sicuramente nei numeri, ma non meraviglia certo chi conosce la bellezza di questo straordinario Paese. Secondo il bilancio dell’Instituto Nacional de Estadistica (Ine), a varcare i confini iberici nel 2016 sono stati 75,6 milioni di turisti, pari al 10,2% in più rispetto all’anno precedente. Sono stati soprattutto i britannici a preferire la Spagna con 17,8 milioni di visitatori, seguiti dai francesi, a quota 11,4 milioni, e dai tedeschi a 11,2 milioni. Gli italiani a visitare la Spagna nel 2016 sono stati quasi 4 milioni, con un incremento del 5,8% rispetto al 2015.
La regione preferita dai turisti è la Catalogna, con quasi 18 milioni di turisti, seguita dalle isole Canarie con 13,3 milioni e terze le Baleari, con 12,3 milioni di visitatori. Se si analizza il dato solo degli italiani, scopriamo che il podio cambia leggermente: al primo posto c’è sempre la Catalogna, preferita dal 30% degli italiani. Medaglia d’argento per le Baleari (17%), seguita da Madrid (12%).
Ma proviamo a conoscere meglio la regina di questa classifica. Il successo della Catalogna è dovuto soprattutto alla sua capitale, Barcellona, nella cui area metropolitana vive circa la metà della popolazione dell’intera regione (3,6 milioni di persone a fronte di 7,5 milioni di abitanti). La Catalogna si può considerare la locomotiva economica della Spagna e non solo per la sua spiccata vocazione turistica. Difficile selezionare solo alcuni luoghi di questo straordinario territorio: noi ci siamo limitati ad indicarne alcuni impossibili da non visitare.
Barcellona

In un tour nella capitale catalana sono immancabili le visite a due luoghi simbolo della città, come la Sagrada Familia e La Rambla. La realizzazione del capolavoro dell’ingegno di Gaudì ha avuto delle vicissitudini travagliatissime. Iniziata nel 1866 sotto la direzione dell’architetto Francesc del Villar, dopo i dissapori di quest’ultimo con l’Associació Espiritual de Devots de Sant Josep che ne aveva promosso la costruzione, il compito di dirigere i lavori passò nel 1883 a Gaudì. L’architetto catalano si dedicò anima e corpo alla realizzazione della basilica, tanto da trasferirsi praticamente dentro la chiesa. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1926, i lavori continuarono, anche se poi interrotti dallo scoppio della Guerra Civile. Ripresero con lentezza dal 1952, finanziati grazie alle offerte dei fedeli. I costi elevati dell’opera e i ritmi rallentati dei lavori fanno prevedere un termine definitivo della costruzione per il 2030. La Rambla è uno dei luoghi emblematici di Barcellona: una passeggiata lungo questa via che collega Plaça de Catalunya con il porto antico è d’obbligo per ogni visitatore. Frequentatissima tutto l’anno sia da turisti sia dagli abitanti del luogo, ha nomi diversi nei suoi diversi tratti, per cui a volte è chiamata al plurale Les Rambles in catalano, e Las Ramblas in castigliano. Una via che rappresenta in qualche modo l’anima della città vista la sua vivacità, animata da tanti locali, caffè e artisti di strada
Lloret de Mar

E’ uno dei luoghi turistici più popolari della Costa Brava, non lontano da Barcellona (circa 75 km). Questa cittadina attrae ogni estate visitatori da diverse parti del mondo. La sua spiaggia principale è lunga oltre 1,5 km ed una delle più frequentate della Spagna. Lloret de Mar è una meta soprattutto per i giovani, viste le possibilità di svago che questa cittadina offre: discoteche, locali, bar, campi da tennis, bowling e molto altro. Qui si trova anche il parco acquatico più grande del mondo, il Water World. E’ possibile effettuare anche sport acquatici come immersioni, kayak e snorkeling. Nonostante si presenti al mondo soprattutto come tempio del divertimento, Lloret de Mar può vantare anche diverse attrazioni di tipo culturale, come la chiesa di Sant Romà, in stile gotico, costruita nel 1500 come rifugio contro i pirati turchi e algerini; il Castello di Sant Joan, un edificio medievale dell’XI° secolo utilizzato a scopo difensivo contro le scorrerie provenienti dal mare. Assolutamente da vedere anche il monumento alla moglie del pescatore: una scultura in bronzo posta al termine della spiaggia di Lloret, realizzata nel 1966 per commemorare i primi 1000 anni di vita della cittadina. E’ considerata uno dei simboli principali della città, e la leggenda afferma che toccare i piedi della scultura guardando all’orizzonte possa avverare i desideri.
Montserrat

Monistrol de Montserrat è un comune dell’entroterra catalano, a circa un’ora da Barcellona, celebre per il suo monastero benedettino, dal notevole valore religioso. Immerso in uno scenario naturalistico mozzafiato, è una tappa irrinunciabile per una visita in Catalogna. La storia di questo monastero inizia dell’880, quando ad un gruppo di pastorelli apparve una luce intensa scendere dal cielo. I bambini corsero a raccontare l’accaduto ai genitori che a loro volta furono testimoni di questi fenomeni soprannaturali. Un prete del luogo andò a verificare queste apparizioni e poté rendersi conto che si trattava di fenomeni che avvenivano sempre nello stesso posto, in una grotta sulla montagna di Montserrat. Qui dentro venne trovata anche un’immagine della Vergine Maria e da quel momento la grotta divenne un santuario sacro. Da qui nasce anche la storia del monastero, le cui origini non sono chiarissime, che col tempo acquisì progressivamente sempre più importanza. L’aumento delle donazioni consentì la crescita di dimensioni di questo luogo di culto che ben presto vide incrementare anche il numero di monaci. Attualmente la comunità monastica è composta da oltre 80 persone. Il complesso è costituito da due blocchi di edifici: da una parte c’è la basilica, mentre dall’altra ci sono gli edifici destinati ad accogliere i pellegrini e i visitatori. La basilica si contraddistingue per una navata, sostenuta da colonne centrali, con intagli in legno dello scultore Josep Llimona. Ad un’estremità c’è l’altare maggiore e il coro. Il crocifisso d’avorio dell’altare, proveniente dall’Italia, è stato attribuito recentemente al giovane Michelangelo (finora era stato attribuito al Ghiberti).