Varanasi, la città di Shiva, situata sulle sponde del sacro Gange, è uno dei luoghi più sacri di tutta l’India. Una leggenda narra che sia stata fondata ben 5.000 anni fa e che i pellegrini hindu che vi giungevano per bagnarsi nelle acque del fiume avevano la purificazione da tutti i peccati. Inoltre si narra che Varanasi era un luogo propizio dove morire, infatti questo permetteva a chiunque di liberarsi dal ciclo delle rinascite e accedere immediatamente al paradiso hindu.

Si tratterebbe dunque di un luogo magico, dove i rituali legati alla vita o alla morte avvengono alla luce del sole lungo i famosi ghat della città, ovvero le scalinate che conducono al fiume Gange. Queste sono le principali attrazioni per chi decide di fare un tour culturale in India , infatti sono tantissime e si trovano in un lungo tratto della sponda occidentale del fiume.

Il momento migliore per visitare i famosi ghat è al tramonto, quando il fiume viene avvolto da una luce rossa e suggestiva ed i pellegrini vi affluiscono per offrire una puja (rituale di adorazione) al sole che tramonta.

Quando il livello delle acque del fiume è basso, è possibile passeggiare da un ghat all’altro tra le tantissime persone che si recano al fiume soltanto per farsi un bagno o anche per praticare yoga, rituali religiosi, farsi fare un massaggio, giocare a cricket o semplicemente facendo un gesto di carità ai mendicanti.

Il nome della città è antichissimo e deriva dalla posizione della stessa tra i due fiumi, il Varuna e l’Asi. Per oltre duemila anni Varanasi è stato un centro di cultura e di civiltà, oggi è la capitale spirituale dell’India e si può vantare di essere una delle più antiche città del mondo abitate. Passeggiando per il centro storico si può avvertire nell’aria un’atmosfera d’altri tempi con alcuni edifici che risalgono addirittura a più di due secoli fa, nonostante gli attacchi degli invasori musulmani che hanno distrutto la maggior parte delle strutture storiche di questa terra.

Il tempio sacro più importante della città è il Vishwanath, dedicato al Dio Shiva come Signore dell’Universo. È definito anche Tempio dell’Oro per gli 800 kg d’oro con cui è rivestita la cupola alta 15,5 metri e fu ricostruito nel 1776 a causa delle invasioni dei musulmani che lo avevano distrutto. Nelle vicinanze del tempio si trova il Gyan Kupor Well o pozzo della conoscenza, che attira tantissimi turisti incuriositi della leggenda che lo circonda, ossia si narra che bevendo l’acqua sacra del pozzo si possa raggiungere un più elevato grado di spiritualità. Inoltre si narra che nel pozzo si trovi il linguaggio di Shiva, trasferito da un tempio più antico e nascosto per proteggerlo da Aurangzeb, sovrano tiranno dell’Impero di Mogul.

Varanasi è anche il luogo dove si manifestò il lingam di fuoco, un’infinita colonna di luce creata dallo stesso Dio Shiva per manifestare la sua supremazia su tutti gli altri dei.

Parole di apprezzamento per questa città sono arrivate anche dal celebre scrittore americano Mark Twain, che scriveva: “ Varanasi è più vecchia della storia, più vecchia della tradizione, più della leggenda e sembra due volte più antica di tutto questo messo insieme”.

Ogni anno tantissimi turisti viaggiano alla scoperta delle tradizioni dell’India, probabilmente spinti dal fascino dell’antico, dalle sacralità religiose o semplicemente dalla volontà di scoprire qualcosa di misterioso che circonda queste terre. Queste e molte altre sono le motivazioni che permettono a questa città di essere popolata ogni anno, rendendo il suo fascino immortale nel tempo.